Una foto scattata in questi giorni all’interno del CMS (Credito Mutualistico Senegalese), una piccola banca di Fimela, nel Fatick, dove stiamo sperimentando il nostro progetto di Microcredito. Si tratta di un bel numero di donne, responsabili delle piccole imprese/cooperative che sono state costituite nell’Ile de Mar (Fatick), che ritirano i finanziamenti ricevuti dalla nostra Onlus, sottoscrivono i relativi contratti ed inizieranno una piccola attività produttiva che potrà cambiare la vita propria e delle loro famiglie. Un progetto importante in cui crediamo molto.
Diario dal Senegal – Viaggio del Gennaio 2020
Di seguito il Diario del nostro viaggio appena concluso.Sulla nostra pagina Facebook (clicca qui) anche un reportage ricco di foto e video. Siamo ripartiti per il Senegal. Come ormai da tradizione (e anche perché il mese di Gennaio ha le migliori temperature per noi) questa volta siamo in sette volontari, compreso i due nuovi, Santino e Andrea, più la giovane coppia di sposi, Irene e Matteo, che ha scelto di utilizzare la propria luna di miele per una esperienza di solidarietà. Firenze Parigi. Parigi Dakar. Dakar Saint Louis. Non siamo partiti bene: appena arrivati, multa per le troppe valige sul pulmino…odissea di un’ora e mezza per pagare…fermate infinite ad ogni piè sospinto da parte della polizia. Poi siamo passati dal Lago Rosa, fino a dieci anni fa, storica tappa d’arrivo della famosissima Parigi-Dakar: portava risorse rilevanti in quest’area; oggi la gara si chiama ancora così, ma si corre… in Asia. E gli investimenti fatti per lo sviluppo di questa zona del Senegal non sono serviti più a niente e la miseria ha ripreso possesso di tutto questo territorio. 2° Giorno – Diario dal Senegal Si parte da Saint Louis per Ndangane. Seppur in modo un po’ avventuroso, il nostro fuoristrada donato al Comune di Fimela (Fatick) è arrivato a destinazione. (Come nel più classico dei gialli, è stato ritirato manomettendo i fili dell’accensione, perché al Porto di Dakar, erano scomparse le chiavi…) Sosta a Thies quindi arrivo alla CMS (Credit Mutuel du Senegal) la piccola Banca di Ndangane su cui ci appoggiamo per i progetti di Microcredito. Qui abbiamo avuto conferma di una cosa per noi importantissima: tutti i finanziamenti effettuati, in via sperimentale, poco più di due anni fa, sono stati totalmente rimborsati. Questo ci permette di reinvestire tutto il capitale rientrato che, insieme a quanto ricevuto dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia, finanzierà 20 nuovi progetti con importi da poche centinaia di euro fino a diverse migliaia. Certamente un concreto, seppur piccolo, contributo allo sviluppo di queste aree dimenticate. Nel pomeriggio siamo partiti per incontrare il Sindaco di Fimela che ci è venuto incontro con il fuoristrada donatoci dal Comune di Serravalle. Foto di gruppo, orari e impegni per domattina: all’Ile de Mar e al Villaggio di Mar Fafaco. Buonanotte amici 3° GIORNO – Diario dal Senegal Oggi giornata importante e impegnativa. Andiamo, insieme al Sindaco di Fimela, nell’Ile de Mar, un’isoletta nel delta del grande fiume Saloun, prima che questo si getti nell’Atlantico, una delle innumerevoli isole dello stesso delta. Qui ci sono quattro Villaggi abitati da alcune migliaia di persone; non ci sono strade, né energia elettrica e poca acqua perché nel delta del fiume l’acqua è… salata: l’Atlantico entra per diversi km. nel delta. È qui, nel Villaggio di Mar Fafaco, che la nostra Onlus ha realizzato alcune interessanti esperienze di Microcredito, dopo aver dotato il locale Poste de Santé (ambulatorio medico, ma senza medico…) di alcune e strutture essenziali per la propria funzione di assistenza sanitaria minimale. Ed è qui che completeremo presto un sistema di trasporto sanitario composto da un mezzo che si muova nell’isola, insieme ad una Piroga-Ambulanza già funzionante, per attraversare il delta e con una Ambulanza sulla terra ferma, anch’essa già presente, per arrivare al più vicino Ospedale. Ed è qui che vogliamo potenziare, visti gli interessanti risultati ottenuti, un sistema di sviluppo locale attraverso la modalità del Microcredito. Quindi oggi importanti momenti assembleari con la popolazione per discutere di queste prospettive e della gestione dei nostri finanziamenti. Poi, con carretti e piroghe e sempre insieme al Sindaco, rientriamo a Ndangane. Giornata importante oggi anche per altri due motivi: un incontro col Vescovo di Kaolack per completare un Progetto per la realizzazione di una scuola elementare con finanziamento della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) appunto a Kaolack; ed una visita ai Villaggidi NDIANGABA e MBOYAR (sempre insieme al sindaco) forse le zone più “disperate” che abbiamo finora visitato in Senegal. 4°GIORNO – Diario dal Senegal Anche oggi giornata molto impegnativa. Dopo una visita, guidati dal Sindaco e dal nostro collaboratore senegalese, allo sperduto Villaggio di Samba Dia (dove manca veramente e disperatamente tutto…) abbiamo completato le varie e reciproche considerazioni sul Progetto per la costruzione della Scuola Elementare a Kaolack con il Vescovo di quella Diocesi, che è rimasto con noi da ieri, quindi siamo ripartiti, sempre con piroghe, carretti e cavalli, per l’Ile de Mar. Qui siamo ritornati nel Villaggio di Mar Lothie dove abbiamo realizzato una delle prime nostre opere: la Scuola per l’Infanzia, appunto, di Mar Lothie, tutt’ora frequentata da circa 100 bambini. La Scuola è gestita da suore cattoliche e la maggioranza degli abitanti della zona è di cultura musulmana: un esempio interessante di integrazione e tolleranza multiculturale. Come ormai da tradizione, abbiamo consegnato una cifra di qualche migliaio di euro che vengono utilizzati per la gestione della struttura e per un aiuto alle famiglie più problematiche. Abbiamo concluso la giornata tornando alla Maternità di Ndangane, una nostra realizzazione storica a cui siamo tutti affezionati. Purtroppo la manutenzione della struttura non risulta sufficiente, andranno messi in programma interventi urgenti, abbiamo lasciato dei soldi, ma probabilmente dovremo pensare a qualche intervento nei confronti della autorità sanitarie per sollecitare un maggior loro interessamento e migliorie indispensabili. 5°Giorno – Diario del Senegal Siamo partiti con una discussione con il Sindaco di Fimela per la pessima gestione dell’ecografo donato alla maternità di Ndangane. Sicuramente questo è un problema afferente alla Direzione Sanitaria della zona ma era giusto parlarne, con decisione, con l’autorità amministrativa. Quindi abbiamo salutato e ci siamo diretti a Kaolack per poi attraversare il Gambia ed arrivare in Casamance, Regione del sud del paese dove abbiamo molti riferimenti ed esperienze intorno alla città di Ziguinchor, la seconda del Paese. Muoversi in queste strade ed attraversare un altro Paese africano (il Gambia, praticamente, divide in due il sud del Senegal) non è davvero il massimo… Giornata, quindi, di puro e semplice trasferimento, ma un viaggio complicato e stancante. Da queste parti non vige la libertà di movimento
Grande partecipazione alla cena di solidarietà
Circa duecento i partecipanti alla tradizionale cena di solidarietà d’autunno che hanno letteralmente riempito il bel Ristorante Motta di Bottegone, che ha offerto una splendida e apprezzatissima cena col solito ineccepibile servizio. Presente una folta rappresentanza delle Istituzioni pistoiesi e non: dal Sindaco di Pistoia, Tommasi, al Presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Iozzelli, dall’Assessore Regionale Federica Fratoni al Consigliere Marco Niccolai, e molti altri. Moltissimi i medici presenti, alcuni dei quali soci e volontari in Senegal dell’Associazione. Presidente e Vice Presidente hanno Illustrato alcuni dei prossimi (ambiziosi) obiettivi dell’Associazione: dal potenziamento dell’esperienza di Microcredito al completamento del sistema di trasporto sanitario nell’Ile de Mar (Regione del Fatick); dalla costruzione di servizi sanitari in una grande scuola dell’area che ne è priva alla realizzazione di un plesso scolastico nella città di Kaolak (nella Regione omonima)… Sono stati, infine, presentati Progetti ancora più ambizioni per cui è già stato richiesto un contributo finanziario a diversi Enti e soggetti sensibili all’impegno di Cooperazione Internazionale. Intanto, il ricavato dall’evento della serata sarà devoluto all’acquisto di una piccola ambulanza da destinare al Villaggio di Mar Fafaco, in un’isola del Delta del Fiume Saloun, dove vivono alcune migliaia di persone, luogo totalmente prive di un qualunque mezzo di trasporto sanitario. Un forte e sentito ringraziamento a tutti i partecipanti.
La prima auto per il Comune di Fimela!
Da oggi il Comune di Fimela, nel Fatick (Senegal), avrà la sua prima macchina. L’auto, donata dal Comune di Serravalle Pistoiese, sarà l’unico mezzo motorizzato a disposizione del comune senegalese per vari servizi alla sua popolazione. Per questo è un dono davvero speciale! Ringraziamo di cuore il Comune di Serravalle, nella figura del Sindaco e di due funzionari presenti alla consegna dell’auto al ns. Presidente ed al nostro collaboratore in Senegal, Dione Afrane. Un bell’esempio di Cooperazione Internazionale. Grazie!
Diario di viaggio in Senegal, gennaio 2019
Di seguito il nostro diario di viaggio dall’ultima visita in Senegal.Come sempre, sulla nostra pagina Facebook (clicca qui) è presente anche un reportage davvero ampio di foto e video. Destinazione Senegal. Un caro saluto a tutti i membri della Onlus ed a tutti coloro che ci seguono e condividono il nostro lavoro di Cooperazione Internazionale. Piergiorgio, Mario, Deanna e Silvia sono atterrati in Senegal per il primo viaggio del 2019, l’ultimo di una lunga serie ormai ultradecennale. Nell’arco dell’anno altri di noi partiranno. Sono molti i pensieri, le sensazioni, le emozioni che ci assalgono in queste esperienze. Sinceramente , prima di partire, avvertiamo sempre più frequentemente sentimenti contrastanti: difficoltà nel lasciare e desiderio di ritrovare amici e realtà che, nel corso degli anni, con l’aiuto di molti, siamo stati capaci di migliorare concretamente . Comunque vi informeremo delle varie tappe, dei molteplici incontri, delle complicate verifiche che faremo durante la nostra permanenza africana. E soprattutto dei nuovi progetti. Da oggi siamo Operativi! Dopo un lungo viaggio siamo arrivati a Mbayene a mezzogiorno. Ci accompagna il funzionario ministeriale El Hadji Abdoulaye GUEYE. Abbiamo trovato una situazione molto soddisfacente: il Il Poste de Sante’, soprattutto dopo i nostri interventi, funziona bene; hanno fatto una tettoia esterna che funziona come sala d’attesa (qui si arriva anche a oltre 45°!) e una buona pavimentazione del porticato. Funziona il nostro ecografo, l’ambulanza della Misericordia è ben tenuta ed è funzionante l’impianto di ossigenazione. Stanno anche facendo dei corsi di formazione sanitaria. Funziona il frigo per la conservazione dei medicinali. Devono ancora arrivare, invece, dalla Francia, i pannelli solari. Hanno, purtroppo, un problema per la sterilizzazione dell’acqua… Vedremo che cosa fare. Per la scuola occorre una fotocopiatrice con stampante e un videoproiettore. La soddisfazione più grande è però l’impianto di irrigazione che abbiamo recentemente finanziato: è veramente fatto bene. Stanno mettendo la rete di recinzione per difendere le coltivazioni dagli animali. Il responsabile dell’ impianto di irrigazione viene addirittura dal ministero. Ha illustrato in modo perfetto la strategia dell’irrigazione e le varie colture. Sarebbe utile anche la costruzione di un muro intorno alla scuola, sempre per difendere bambini e ragazzi dagli animali. Ci aggiorniamo stasera..continuate a seguirci. Spostarsi a Dakar è una grande impresa: una città che, con le periferie tocca due milioni e mezzo di abitanti, con un traffico senza regole, con un parco macchine con un’età media di diversi decenni, con livelli di caos e inquinamento (e incidenti) drammatici, è veramente complicata. Se pensiamo che fra meno di tre anni Dakar ospiterà un evento olimpico (IV Giochi Olimpici Giovanili Estivi) probabilmente i problemi aumenteranno… Tutto é complicato. Il programma prevede la partenza, in aereo, per Ziguinchor, nel sud del Paese, nella Regione della Casamance. Ma bisogna spedire i bagagli via nave, quindi occorre andare al porto. Bisogna prendere l’aereo al nuovo aeroporto Diagne Blaise (a 50 km. dalla città: bello, moderno ma… costruito con capitali turchi). Quindi una vera odissea lo spostamento. Nel pomeriggio, finalmente, si arriva a Ziguinchor, accolti con la gentilezza e l’amicizia fraterna di sempre da Nicolas. Quindi una doverosa pausa insieme a tanti vecchi amici ed un tranquillo e piacevole momento conviviale. Ci voleva proprio. E domani si riprende. Oggi abbiamo iniziato il nostro lavoro a Ziguinchor. Anzitutto la visita alla scuola di Tilene. Qui abbiamo constatato come il nostro recente investimento per la realizzazione dell’aula di informatica è stata una scelta azzeccatissima. L’aula è tenuta benissimo ed è molto ben utilizzata: ci sono 30 computer che funzionano per molte ore al giorno tanto che la scuola ha deciso che presto allargheranno la sala per avere uno spazio maggiore per un ancora maggior utilizzo (la scuola di Tilene è frequentata da diverse centinaia di studenti). Abbiamo quindi visitato il Poste de Santé sempre di Tilene gestito dalle suore: due letti, medicine, tutto ben ordinato e pulito. Quindi la Cooperativa delle donne: qui si trasformano prodotti locali in bibite, succhi di frutta ecc. Tutto questo è stato finanziato dalle donne senegalesi in Italia. Un’altra buona cosa… Dopo aver visitato altre strutture e incontrato tanti vecchi amici, come ultimo importante atto della giornata abbiamo incontrato il Vescovo della Diocesi di Ziguinchor, il giovane (non ancora sessantenne) Paul Abel Mamba con cui abbiamo parlato di tante questioni importanti. Una cena veloce e a letto! Stanchi ma contenti di quanto fatto in questa quarta giornata. Sveglia di buon mattino. Anche oggi percorsi lunghi e scomodi. E sempre al caldo. Dopo la visita al piccolo Seminario di Niassya siamo tornati all’Orfanotrofio di Oussouye. Qui ci sono 22 bambini orfani da 1 a 5 anni: le immagini che seguono crediamo siano più significative di qualunque commento… Solo da sottolineare che oltre alla tristezza che si respira in tutti gli orfanotrofi, a qualunque latitudine siano posti, qui non si può ignorare il fatto che molti di questi bambini sono frutto di violenze, spesso addirittura familiari, che aggiungono a sentimenti di tristezza, sensazioni di indignazione e rabbia. Per quel pochissimo che potremo fare l’Associazione non lascerà soli questi bambini… Quindi, quasi per ritrovare una serenità perduta, abbiamo partecipato a momenti di riflessione comune accompagnata da splendida musica (suonata da uno strumento melodiosissimo, il KORA uno strumento musicale tradizionale dell’etnia Mandinka, diffusa in buona parte dell’ Africa occidentale) nella chiesetta del seminario di Brin. E a Brin siamo tornati al “grande” Centro Sociale che, nel corso degli anni, abbiamo costruito e che é ormai praticamente completato: sala riunioni (contiene un migliaio di persone), bar, biblioteca, servizi, ecc. Questo Centro é importante anche perché è praticamente l’unico luogo di socializzazione dei numerosi Villaggi dei dintorni, molte migliaia di persone. E abbiamo così terminato, anche oggi, tutti gli impegni rispettando il nutrito programma. A domani. 6° giorno. Sempre più caldo, strade sempre più accidentate e… polverose. Oggi spostamenti lunghi nei vari “Poste de Sante’” realizzati dall’Associazione nelle periferie della città di Ziguinchor: Affiniam, Soutou, Brin. Alcuni in mezzo alla foresta. Altri più vicini alla città. Siamo partiti presto, passando per Bignona. Viabilità discreta salvo qualche tratto del tutto caotico. Poi
Diario di viaggio in Senegal, maggio 2018
Tante attività durante la nostra ultima visita. Sulla nostra pagina facebook (clicca qui) anche un ampio reportage foto e video. 1° GIORNO. IL VIAGGIO. “Pur senza lasciarsi andare a evocazioni fuori luogo, rimane difficile non pensare alla Blixen de “La mia Africa” tutte le volte che torniamo in Senegal. Il paesaggio, il clima, la gente, le relazioni, la cultura, la flora e la fauna… tutto così diverso e tutto così particolarmente pieno di fascino che quasi dimentichi le tragedie dei popoli che incontriamo in questo continente. Tragedie di cui non si vede la fine anche per il fatto che qualche seria stima demografica fa prevedere da un raddoppio ad una triplicazione dell’attuale popolazione dell’Africa entro il 2050… a molta parte della quale, con buona pace dei costruttori di muri di turno, non resterà che emigrare per tentare di sopravvivere. Comunque, nonostante nessuno di noi soffra del “mal d’ Africa”, un po di nostalgia in questi luoghi (e in questo contesto) ti prende. Atterrando nelle ormai decadenti città coloniali, si capisce che praticamente tutti i drammatici problemi di questi popoli derivano quasi completamente dalla violenza con cui le nostre nazioni “civili” hanno appunto colonizzato e spogliato di tutto quanto era prelevabile. Dakar è sempre caotica. Perché nonostante il nuovo bellissimo aeroporto, questo è stato costruito in mezzo al nulla e occorre, quindi, passare dalla città per qualunque esigenza elementare, come mangiare e dormire. Il programma di questi pochi giorni che staremo in Senegal è molto ambizioso: forse ci siamo posti troppi obbiettivi, ma proveremo a rispettarlo in ogni modo. Domani il Villaggio di Mbayene, isolato nel centro-nord del Paese (dove abbiamo donato una Ambulanza e ora riportiamo un ecografo) e dove incontreremo le autorità locali per cercare di costruire una qualche pur piccola risposta concreta alle enormi esigenze della popolazione. E poi, con qualche emozione, visiteremo i nostri vecchi amici della nuova Cooperativa Agricola Loguene, dove abbiamo finanziato l’acquisto del terreno, sementi e concimi per la messa a coltura di ortaggi e arachidi e dove già lavorano alcune decine di persone. Ma ora proviamo a riposare un po’: diciassette ore in movimento più tre per ritardi di voli si sentono. Eccome.” SECONDO GIORNO. MBAYENE E MBORO. Giornata molto piena anche oggi. Non solo per altre 13 ore di viaggio molto più scomode di ieri, ma perché abbiamo fatto due esperienze forti: una disperante ed una splendida… quasi a sottolineare tutte le contraddizioni dell’Africa. Abbiamo visto in Senegal molte cose brutte: la miseria porta sempre cose brutte. Ma è difficile non farsi prendere da una qualche forma di disperazione dopo una tappa a Mbayene: una landa infuocata (42°!) senza un filo verde; dove si aspettano le piogge di giugno per seminare qualcosa da mangiare e poi, per otto/nove mesi, si aspettano le altre piogge; dove persino le poche capre e mucche che si vedono in giro sono incredibilmente scheletriche; dove una comunità di ben 36.000 persone dispersa in 63 villaggi si cura con una farmacia ed un ambulatorio che non possiamo descrivere se non con due foto. Dove l’ambulanza da noi donata ha salvato in un anno molte vite: andare a piedi o su un carretto attraverso piste polverose per arrivare al più vicino ospedale (si fa per dire) si arrivava spesso semplicemente… morti… Dove alcuni bambini ci hanno detto che non avevano ancora visto l’uomo bianco… E dove, ci è sembrato doveroso (e anche bello) iniziare la riunione con i capi dei 63 villaggi della zona pregando insieme all’Iman: qui sono tutti musulmani. Dovremo studiare bene questa situazione all’interno dell’Associazione perché riteniamo di poter fare cose importanti per questa gente. Pomeriggio invece splendido a Mboro. Qui abita Sidi, un vecchio operaio della ex Radici Fil di Canapale. Senegalese rientrato in patria dopo la chiusura dell’importante azienda pistoiese. Sidi è rientrato in Senegal 2 anni fa. Ha elaborato un Progetto di costituzione di una Cooperativa Agricola di Lavoro e, dopo un nostro coinvolgimento che gli ha permesso di acquistare alcuni ettari di terreno, sementi e concime e scavare un pozzo (lo abbiamo finanziato con un prestito a lunga restituzione e senza interessi) insieme ad altre famiglie ha fatto… un miracolo. Le foto parlano più di ogni altro discorso. Domani è un altro giorno: Ndangane. SENEGAL, 3° GIORNO. La ‘bimba di Patrizio”, la Deputata del Parlamento senegalese originaria di Mar Lothie, la “sage-femme” di Ndangane, il Comitato di Sanita’ e la Maternità a Ndangane. Giornata molto impegnativa ma con solo tre ore d’auto, seppur sotto i 39°, ma fermi dopo le tre ore. In tutta l’Africa i bambini sono veramente tanti e, come tutti i bambini, sono splendidi. Ma la “bimba di Patrizio” è per noi una storia particolare: dopo una vecchia adozione a distanza l’abbiamo vista crescere, diventare da bambina, orfana di padre e madre, una ragazzina sveglia e tutte le volte che torniamo la troviamo più brava a scuola e più bella (sempre): TANTI AUGURI MAGUETTE! Dopo aver salutato la bimba, incontro importante con una Deputata del Parlamento. Incontro importante perché abbiamo finalmente instaurato un rapporto serio con una donna che vive a Mar Lothie, dove noi siamo di casa. Abbiamo avuto serie garanzie sulla nostra futura attività nell’ambito della sanità con il suo impegno di coinvolgimento del Ministero competente. Quindi verso NDANGANE. Dai 18° di Dakar si passa ai 40° di Djiofor, Fatick. Qui un altro bell’incontro nell’Ospedalino di Djiofor: abbiamo rivisto la nostra vecchia amica Jolie, prima ostetrica (sage-femme) a Ndangane e oggi responsabile della categoria in tutto il Distretto sanitario. (Non riscuote da sei mesi…). Djiofor ha circa 90.000 residenti, quasi 2.000 parti all’anno (a Pistoia, stessa popolazione, si supera di poco i 1.000). Abbiamo approfondito molte cose… Quindi, sotto un caldo asfissiante, il Comitato di Sanità di Ndangane il “nostro” vecchio gioiello di maternità. Incontro utile. I lavori di ristrutturazione della Casa dell’Ostetrica sono praticamente terminati e la casa è finalmente di nuovo abitabile. Dovremo ora chiarire col Sindaco di Fimela competente per territorio e col Direttore Sanitario della zona, una ripartizione delle spese per la
Un’aula multimediale nella scuola di Tilene
Un altro importante piccolo risultato del nostro lavoro di Cooperazione Internazionale in Senegal. È stata finalmente completata la realizzazione di un’aula multimediale nella Scuola di Tilene, Ziguinchor, Sud Senegal. L’intera opera è costata ca. 10.000.000 di Franchi CFA: in parte finanziato dalla Fondazione Caript in base ad un Progetto a suo tempo presentato per finanziamenti in ambito di Sanità ed Istruzione; in altra parte da iniziative di crowdfunding della Onlus. La scuola di Tilene è frequentata da oltre 700 alunni e ad oggi è l’unica dotata di questa strumentazione in una città con oltre 200.000 abitanti. Ci sentiamo, ovviamente, orgogliosi di questo ulteriore risultato e ringraziamo di cuore la Fondazione Caript e tutti coloro che, partecipando alle nostre iniziative, hanno permesso il perseguimento di questo importante obiettivo.
Una ambulanza-fuoristrada per il Senegal
Dopo la piroga-ambulanza arriva l’ambulanza-fuoristrada per accompagnare gli ammalati e le donne partorienti senegalesi dai villaggi al lontano ospedale grazie ad un importante cofinanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e ad un generoso partenariato con la Misericordia di Casalguidi. Tanti grazie quanti quelli delle persone che hanno contribuito a questo nuovo piccolo grande traguardo!
Diario di viaggio in Senegal, gennaio 2018
Di seguito il diario di viaggio della nostra ultima visita in terra senegalese.Sulla pagina facebook (clicca qui), una ampia rassegna di foto e video su questi intensi giorni. Siamo partiti per il Senegal come da programma. Questa volta solo una piccola rappresentanza, Piergiorgio e Mario; un altro gruppo andrà in primavera prossima. Partenza lunedì 8 gennaio: in auto fino a Bologna dove ci imbarchiamo alle 8.00, quindi arrivo a Tunisi alle 12.20, cinque ore di attesa per l’aereo per Dakar e infine si atterra all’aeroporto della capitale senegalese. Eravamo abituati alla vecchia aerostazione Leopold Senghor e ci siamo trovati in un ambiente ultramoderno, quasi fantascientifico: il nuovo Diagne Blaise! Ci salta subito all’occhio la contraddizione fra ambienti come questo e le povere abitazioni dei villaggi dove siamo diretti, spesso senza luce elettrica e acqua corrente. Ma è anche questo un segno che il Paese si evolve, non possiamo che sperare e continuare a contribuire nel nostro piccolo. Qualche contrattempo ci ha tenuti con il fiato sospeso: arriviamo al controllo passaporti e Mario non trova il suo documento così torna sull’aereo per cercarlo, chiamiamo Arfang (il nostro amico e la nostra guida senegalese), che però è fuori dall’aeroporto e non ci può dare nessun aiuto in questo caso… Finalmente il passaporto salta fuori. Indovinate dov’era? Nello zainetto. Grande sollievo… peccato sia durato poco! Ci accorgiamo subito che manca una valigia. Purtroppo proprio quella piena di materiale da distribuire alla Scuola di Mar Lothie. Ce la faranno arrivare speriamo…vedremo! Comunque andiamo a riposare un po’ in un piccolo hotel in città (sono già le una di notte) e domattina alle 5 sveglia e ripartenza per Ziguinchor. L’unica cosa che vorremmo è una rilassante doccia calda, ma l’acqua è… assai fredda! Buonanotte, a domani. 2° GIORNO Dakar 9 gennaio. Ci svegliamo presto. Ore 5,30 partenza per il nuovissimo aeroporto Diagne Blaise. Iniziamo la ricerca della valigia ma per ora non si trova… Prendiamo l’aereo per Ziguinchor: questa volta sembra migliore dei vecchi aeroplanini da 8 posti. Fa sempre un buon effetto ritrovare i vecchi amici, in particolare Nicolas, che dopo averci fatto ben sistemare al solito Kadiandoumagne, ci accompagna alla prima tappa della nostra missione senegalese: la scuola di Tilene. Guardate il video! Qui il primo incontro con i responsabili, per fare il punto della situazione e, soprattutto, per verificare la fattibilità della realizzazione dell’aula multimediale da loro richiesta e da noi finanziata, grazie anche ad un importante contributo in co-finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Il Direttore si attiverà per trovare tecnici, che esistono in loco, per scegliere in città la dotazione tecnica, hardware e software, di quello che a loro serve. Questo facilita il nostro compito. Ai frequentatori dell’aula verrà chiesta una piccola quota che servirà a “mantenere” il funzionamento del sistema. Ci faranno conoscere quanto prima i preventivi, intanto, abbiamo lasciato un primo anticipo grazie ad un donatore italiano che ha voluto contribuire a questo progetto. Nel pomeriggio visita a Nyassia dove abbiamo lasciato indumenti e materiale scolastico donato dai genitori dei bambini della scuola materna di Sant’Angiolo. Abbiamo visitato la nostra scuola media di St. Louis con 110 ragazzi dove, anche qui, il Direttore ci ha spiegato la difficoltà a provvedere anche al cibo quotidiano. L’impegno è molto serio da parte di tutti, abbiamo lasciato a loro alcune migliaia di euro per le necessità più urgenti insieme ad un po’ di materiale scolastico. Domani andiamo a Oussouie. Buonanotte 3° GIORNO Ziguinchor, 10 gennaio. Giorno triste. Giorno di forte preoccupazione. Partiamo per l’orfanotrofio di Oussouye. Tutti gli orfanotrofi sono espressione di tristezza e solitudine. Ma qui in Africa la situazione è poco immaginabile. Per noi europei che siamo normalmente presi da commozione profonda nel partecipare, anche per poco tempo, alla vita di queste strutture che ospitano bimbi abbandonati, qui in Africa si sfiora la disperazione. Soprattutto nel comprendere che quasi tutti i bimbi ospiti dell’orfanotrofio sono conseguenze di abusi e violenze, anche feroci e quasi tutte all’interno delle famiglie. A Oussouye ci sono quattro suore, 14 bimbi più grandicelli e 9 bimbi piccoli e piccolissimi. A Cabrousse ce ne sono 26, di età fra 6 e 14 anni. Dicevamo giorno triste e carico di preoccupazione. La preoccupazione deriva dal fatto che non potremo visitare due delle nostre prime realizzazioni, l’Ambulatorio/Maternità di Soutou e di Affiniam. In queste zone, infatti, sembra ripresa la guerriglia portata avanti da gruppi secessionisti. E’una vecchia storia iniziata decenni fa, che sembrava conclusa, ma che invece ha prodotto ben tredici morti 3 giorni fa. Abbiamo quindi seguito i consigli dei nostri amici senegalesi, nonché del Comunicato della nostra Farnesina, pubblicato proprio oggi, sotto il titolo AREE DI PARTICOLARE CAUTELA, dove si afferma “(…) Nella regione meridionale della Casamance, compresa fra Gambia e Guinea Bissau, si trascinano gli effetti di un trentennale conflitto di matrice indipendentista. Saltuariamente si verificano scontri armati tra forze di sicurezza senegalesi e ribelli. In caso di viaggi nella regione si raccomanda pertanto di mantenere elevato il livello di attenzione. A seguito dell’uccisione di 13 cittadini senegalesi da parte di una banda armata lo scorso 6 gennaio 2018 è fortemente sconsigliato recarsi nella regione a sud di Ziguinchor e, in particolare, percorrere la Route Nationale 4 che conduce alla frontiera bissau-guineana”… proprio la nostra strada… 4° GIORNO Centro sociale e ambulatorio di Brin, nell’estrema periferia di Ziguinchor. Il Centro sta funzionando benissimo, è utile e molto utilizzato dal territorio. E’ un ottimo punto di aggregazione sociale per gli innumerevoli villaggi della zona. La biblioteca, seppur non frequentatissima, funziona. I lavori di completamento non sono ancora finiti, ma abbiamo avuto la conferma, da parte del capo villaggio, che la proprietà del terreno e del centro appartiene all’associazione dei giovani di Brin. E anche questa è una cosa buona. Tra l’altro, l’accoglienza a noi riservata da questi giovani, è stata commovente, siamo con Michel e Nicolas. Abbiamo visto come la migliore strumentazione medica della zona è qui, al nostro ambulatorio. Ogni mese vengono fatte verifiche fra medico e infermiera e
Un murales per i diritti
Un murales per raccontare i diritti umani inviolabili, senza nessuna distinzione di razza, cultura e religione. Oggi pomeriggio abbiamo partecipato con piacere all’inaugurazione di questa opera d’arte (come l’ha definita l’assessore alla cultura di Pistoia Elena Becheri) di 7 metri x 3, bella e suggestiva, posta all’interno della scuola elementare Frosini. Proprio qui due anni fa abbiamo avviato il progetto “Civismo e Intercultura” affrontando con gli alunni l’importante tema dei diritti e dei doveri. Da lì le insegnanti sono ripartite ed oggi nella palestra della scuola c’è un murales che racconta di bambini di diverse razze, culture e religioni che si tengono per mano, che giocano insieme…senza nessuna distinzione. Il dipinto è stato realizzato dai ragazzi della 2F del liceo artistico Petrocchi ed è stato ispirato proprio dai disegni e dalle riflessioni degli alunni della scuola elementare. Davvero bello!